Macerata, Opera Festival - 11/8/2018
L'esperienza dello scorso 11 di agosto mi ha visto
protagonista, insieme a buona parte della Compagnia Nazionale di Danza Storica,
capitanata dal suo grande maestro di cerimonie, Nino Graziano Luca, ad una
"storica " serata al prestigiosissimo Sferisterio di Macerata.
Erano anni che i miei amici di Macerata decantavano le lodi dello Sferisterio ed,
in particolare, della stagione lirica estiva. Il festival viene ospitato da
questa suggestiva location, l'unica all'aperto con i palchi, di acustica
definita perfetta da numerosi cantanti e direttori d'orchestra. Quindi, questo
connubio tra opera lirica e ballo d'epoca non poteva sfuggirmi; in entrambi i
casi sapevo che non sarei rimasta delusa.
E così è stato, assistere a "La Traviata"
di Verdi è stato emozionante. Seguire il dramma di Violetta e Alfredo è come
sempre toccante. Dai cantanti ai ballerini, tutti hanno lasciato in me qualcosa
di indimenticabile.
Ma la cosa che mi ha davvero colpito è vedere dal vivo l'imponente struttura di
specchi che troneggia sul palco, creata da Svoboda. La conoscevo di fama, ma
devo dire che dal vivo rende tutto ancora più magico. Il pavimento che si
specchia creando una scenografia suggestiva anche per lo sfondo è qualcosa di
spettacolare, un'intuizione unica ed originale.
Che dire poi della possibilità di calcare io stessa quel palco grazie ad un
ballo in costume, una favola che diventa realtà e dalla quale non ci si
vorrebbe più svegliare. Il repertorio, per l'occasione, ha attinto molto dalla
lirica; abbiamo omaggiato non solo Verdi con La Traviata, l'Aida e il
Rigoletto, ma anche Strauss con Il Pipistrello. Ci siamo destreggiati tra valzer,
quadriglie, contraddanze e mazurke, non solo la danza è stata coinvolgente, ma
anche la compagnia, di vecchi e nuovi amici, ha fatto si che la serata fluisse
amabilmente.
Un'esperienza davvero impareggiabile che mi auguro di poter ripetere in futuro.
Reportage di Silvia Basile
Foto di Daria Graziosi